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Per fare domande


Cosa? → What?

 

Che? → What? (informal)

 

Come? → How?

 

Dove? → Where?

 

Quando? → When?

 

Perché? → Why?

 

Chi? → Who?

 

Quanto/a? → How much? 

 

Quanti/e? → How many? 

 

Quale/i? → Which?

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POCO, MOLTO, TROPPO

There are a few short words like 'POCO, MOLTO, TROPPO' that can be used as adverbs or adjectives.

As adverbs they don't change:

Carlo parla poco
Carlo speaks little

Luisa dorme molto
Luisa sleeps a lot

Ho mangiato troppo
I ate too much


As adjectives they do change:

Carlo parla con poche persone
Carlo speaks with a few people

Luisa dorme molte ore
Luisa sleeps many hours

Ho mangiato troppa pizza
I ate too much pizza

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To HAVE = Fare o Prendere?

Qualche volta il verbo inglese HAVE non si può tradurre con AVERE, ma con FARE (to do/make) o PRENDERE (to take)


to HAVE → FARE

to have breakfast → fare colazione

to have a walk → fare una passeggiata

to have a ride on a bicycle → fare un giro in bici

to have a swim fare una nuotata

to have a holiday fare una vacanza

to have a party fare una festa

 

to HAVE PRENDERE 

 
soprattutto per cibo, bevande e medicinali
mainly for food, drinks and medicines


I never have tea
non prendo mai il tè


No patient had paracetamol
Nessun paziente ha preso il paracetamolo


We always have a Margherita
Prendiamo sempre una Margherita

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Preposizioni e Verbi all'infinito

In molti casi i verbi coniugati all'interno di una frese sono seguiti da verbi all'infinito, come per esempio i verbi modali (“Vuoi venire con me al cinema?”) o alcuni altri verbi come “preferire” (“Preferisco fare sport di mattina”) e “piacere” (“Ti piace giocare a pallavolo?”).
 
Ci sono però molti altri verbi che hanno bisogno di una preposizione per 'collegarsi' al verbo all'infinito (quindi: verbo coniugato + preposizione + verbo all'infinito). 
 
Ecco una lista dei più importanti!
 
 
 Preposizione DI: 
 
 
 
 
 La preposizione DI si usa anche dopo il verbo ESSERE seguito da aggettivo: 
 

Sono felice di andare in vacanza. 

Era stanco di ripetere le stesse cose. 

Siete sicuri di prenotare un tavolo per stasera? 

 

 Preposizione A: 


 
 
 Preposizione DA (dopo pronomi indefiniti) 

Vuoi qualcosa da bere?

Mi serve qualcuno da intervistare per il mio progetto.

Non ho niente da fare domani pomeriggio. 

 

 

 

Altro:

Esercizi:

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STARE PER e STARE + Gerundio

 STARE + PER + infinito 

→ indica un'azione imminente, che succederà tra poco tempo. 

 
Il mio treno sta per partire, rischio di perderlo! 

Guarda come sono scure le nuvole, sta per venire un temporale.

Lisa e Massimo stanno per comprare una casa assieme. 

 
 

 STARE + Gerundio 

→ 1. indica l'azione che si svolge nel momento in cui si parla

 

Sto guidando, non posso rispondere al telefono.

Marco ci raggiunge più tardi, adesso sta lavorando. 

 
→ 2. indica un'azione che si svolge in un periodo di tempo che comprende il presente in cui si parla 
 
Franco sta frequentando un corso di sloveno.
[lo frequenta in queste settimane] 
 
Lara sta scrivendo la tesi di laurea.
[la scrive in questi mesi] 
 
 
Altro:
 
Esercizi: 
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Gerundio italiano: uso e costruzione

Se siamo qui è per rispondere a questa domanda: quando possiamo usare il gerundio?
La risposta sembra difficile, ma non lo è: il gerundio ci serve per indicare lo svolgimento di un’azione in relazione a un’altra… guarda gli esempi sotto per vedere quanto è semplice!
 
 
1. Mangiando le patatine mi è venuta sete 
 
2. Sono stato in silenzio non sapendo cosa dire
 
 
Si può usare anche il gerundio passato:
 
3. Avendo dormito tutto il pomeriggio ora che è notte non ho sonno 
 
 
Inoltre il gerundio è molto usato insieme al verbo STARE per dire che si è impegnati a fare un’azione:
 
Presente:  
 
4. Sto andando a bere un caffè al bar, vuoi venire anche tu?
 
Passato (con stare all’imperfetto): 
 
5. Luisa stava leggendo un libro quando si è ricordata che doveva dare da mangiare al gatto. 
 
 
Costruzione del Gerundio: 
 

 
Piccole Eccezioni:
 
 
 
 
Verbi che finiscono con: 


 

 

Altro:

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Comparativo e superlativo in italiano


Il Comparativo

  • queste frasi esprimono il comparativo di maggioranza (+), minoranza (-)  e uguaglianza (=) dell'aggettivo "alto":
 

 

  • Guarda cosa succede quando si comparano due verbi:

 
Il Superlativo Relativo 
 
  • il Superlativo Relativo, cioè il più e il meno all'interno di un gruppo:




Il Superlativo Assoluto

  • ci serve per esprimere "l'estremo":
 

 
 
Altro:
Esercizi:



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Il congiuntivo passato

Il congiuntivo passato si forma così:

Ausiliare al congiuntivo presente + Participio Passato  


Gli ausiliari


 
Verbi regolari 
 


Il congiuntivo passato esprime anteriorità rispetto al verbo presente dell’indicativo. In pratica indica un’azione avvenuta prima rispetto a quella espressa nella frase principale.
 
Credo che Marta abbia vissuto a Lucca per cinque anni.
 
Il congiuntivo passato si usa anche nelle frasi introdotte da congiunzioni come: senza che, prima che, nonostante, malgrado, a meno che, a condizione che 
 
Puoi venire al cinema con noi stasera, a meno che tu non abbia già un altro impegno. 
 
 
Altro:

 
Esercizi:
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Il congiuntivo imperfetto

Il  congiuntivo imperfetto si usa in accordo al tempo del verbo principale. Cioè, se il verbo della frase principale è al passato prossimo o all'imperfetto, bisogna continuare a rimanere nel passato grazie al congiuntivo imperfetto e non più a quello presente. 
 
 
Inoltre si usa il congiuntivo imperfetto con un verbo che esprime desiderio o volontà al condizionale presente o passato.
 
 
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La D eufonica

You’re learning Italian and you’ve noticed that a D may appear right after the conjunctions E and O or the preposition A…but why does it happen?

🠊 Lo chiedo aD Anna 
 

Well, the only purpose of this D is to separate the vowel sounds between the two words: a+D+Anna

- Ok, but why? (You might insist)
- Simply because it sounds better! 
 
In fact, this D is called “eufonica”, a word that comes from the Ancient Greek meaning “nicely sounding”.

Purists say that you should use the “D eufonica” only with two identical vowels, as in the example above (A+Anna) but in reality you can definitely hear somebody say: "Tu eD Anna".

Coming back to the question by a Twitter follower: Perchè non scrivi "Buona notte eD a domani" ?

This D is not compulsory and in 🠊 eD a domani, the D doesn’t sound nice to my taste for two reasons:

1. the repetition of the D sound

2. what follows is not a noun but a preposition

In a conversation, num. 2 can thus bring to the misunderstanding “e Da domani” [meaning: “and from tomorrow” instead of “see you tomorrow”] or – but this is probably just me – "e Dado mani" [meaning: “and 🎲👐”]..

FINE


 

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When does "MOLTO" change?


1. "Molto" cambia se è per un sostantivo. Qui il sostantivo è caramelle:

ho mangiato moltE caramelle


2. "Molto" non cambia se è per un aggettivo, un verbo o un avverbio. Qui "molto" si riferisce a "belle":


Roma e Firenze sono città moltO belle

 

Allo stesso modo funzionano TANTO e POCO!

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DOUBLE NEGATION is a matter of structure

DOUBLE NEGATION in Italian language is just a matter of structure. If you use words like "niente, mai, nessuno" before the verb, that's enough. But if you put them after the verb it is necessary to put “non” before.. 

Ex:  

1 Nessuno parla

 2 Non parla nessuno 

 


❕❗ n° 2 is much more common 🐌

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"Qualche" vs "Articolo Partitivo"

Vediamo due esempi, il primo è con l'Articolo Partitivo mentre il secondo è con Qualche
 

A. Vuoi DELLA torta? 
 
B. Vuoi QUALCHE torta? 
 
 
Sono entrambi corretti per la grammatica, ma il significato cambia “drasticamente”:
 

A. Vuoi una parte (una fetta) di torta? 
Would you like some cake (slice)
 
B. Vuoi due o più torte intere? 
Would you like several (or some whole) cakes?
 
 

💃

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Qualche, Alcuni e Articolo Partitivo


  • Qualche + singolare

Ho risposto a qualche domanda

 

  • Alcuni/e + plurale

Ho risposto ad alcune domande 


  • Di + ARTICOLO = del, dello, della, dei, degli, delle 
 
Ho risposto a delle domande
 

L'articolo partitivo (di+articolo) può avere una costruzione sia al plurale sia al singolare, ma fai attenzione perchè può cambiare il significato.

 

Esempio:

Ho comprato della farin

(singolare = penso a una certa quantità di farina)

Ho comprato delle farine 

(plurale = penso a tipi diversi di farina)

 


→  Vedi anche "Qualche" vs "Articolo Partitivo"

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Il congiuntivo imperfetto di ESSERE e AVERE

Se vogliamo diventare "cintura nera" di italiano, prima o poi dobbiamo capire bene come funziona il Congiuntivo Imperfetto. Il suo ruolo infatti è essenziale in alcune costruzioni ipotetiche, cioè quando vogliamo esprimere situazioni che potrebbero essere vere se.... ma per questo ti rimando alla pagina del Periodo Ipotetico. Qui sotto puoi vedere come si forma il congiuntivo Imperfetto. 
 


Continua a imparare il Congiuntivo Imperfetto: 

→ Congiuntivo imperfetto degli altri verbi

  

Oppure.. 

 

Prova l'Esercizio: 

→ Congiuntivo imperfetto di Essere e Avere 

Ripassa: 

→ Congiuntivo presente di ESSERE e AVERE

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Tutti i Modi e i Tempi di un verbo regolare

Molti studenti amano osservare schemi per mettere in ordine le idee. Questo succede in particolare con le declinazioni dei verbi. Per questo motivo, in questa pagina ci sono tutti i possibili modi e tempi di un verbo regolare: PARLARE
 
Questo verbo è molto importante e può essere preso ad esempio per tutti gli altri verbi regolari. Ogni verbo può presentarsi semplice o composto, cioè con una o due parole: io parlo è semplice, invece io ho parlato è composto. I verbi composti di parlare si formano con l'ausiliare "avere", ma bisogna ricordare che non è sempre così. Molti verbi utilizzano "essere" per la forma composta.

 

Il Condizionale Presente è molto utile perché serve per esempio a ordinare qualcosa al bar o al ristorante. Infatti, quando arriva il cameriere per essere gentili non si dice: voglio un caffè, ma vorrei un caffè. Volere però è un verbo irregolare, quindi non ti preoccupare se vedi -gl trasformarsi in -rr. Impara prima il Condizionale di un verbo regolare come Parlare, qui sotto, per capire bene come funziona per la maggior parte dei verbi. 




 
 

 



Altro:

 

 

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Il Trapassato Prossimo: quando e come usarlo

Il Trapassato Prossimo indica un’azione successa prima di un’altra. Come si vede nell'esempio n.1, l'azione più lontana nel tempo viene espressa appunto con il Trapassato Prossimo. Ovviamente il consiglio di leggere il libro è stato comunicato prima della sua lettura.  

 


Il Trapassato Prossimo si costruisce così:  

 

ESSERE/AVERE all' IMPERFETTO + PARTICIPIO PASSATO  

 


 

Nell'esempio n.1 l'azione principale era al Passato Prossimo, ma possono essere usati altri tempi al passato. Nell'esempio n.2 l'azione principale è espressa con il Passato Remoto.  



 

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Il Periodo Ipotetico

 


1° grado - della realtà:

ipotesi formulata su elementi reali


indicativo + indicativo

Se piove, non esco.


futuro semplice + futuro semplice: 

Se pioverà, non uscirò.


indicativo presente + imperativo:

Se non piove, esci!


2° grado - della possibilità:

 

- ipotesi formulata su elementi possibili;

 

- dare consigli (“se fossi in te...”);

 

- esprimere possibilità poco realizzabili nella realtà, ma possibili nella nostra immaginazione.

congiuntivo imperfetto + condizionale presente:

 

Se fosse una bella giornata, uscirei.

 

Se io fossi in te, leggerei un bel libro.

 

Se potessi essere un personaggio delle fiabe, sarei un folletto.

 

[→ assonanza della “s”!!]

 

3° grado – dell'irrealtà:

 

situazione passata su cui ormai non si può più agire (l'azione non si può cambiare, si possono solo fare ipotesi su ciò che sarebbe potuto accadere).

 

congiuntivo trapassato + condizionale passato:  

Se fossi stato più attento, non avresti bruciato l'arrosto.


congiuntivo trapassato + condizionale presente:  

Se mi fossi ricordata di comprare le uova, adesso potrei prepararmi una frittata. [l'azione passata ha effetto sul presente]



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Usare il CONGIUNTIVO: quando e come

 

Il Congiuntivo è il verbo che usiamo per comunicare:

 

  • incertezza 
  • dubbio 
  • possibilità 
  • desiderio
  • .. e molte altre situazioni di cui "non siamo sicuri" 



Il congiuntivo ha 4 tempi verbali


Presente

Penso che Laura lavori in biblioteca. [presente ind. + presente cong.]

Imperfetto

Pensavo che Laura lavorasse in biblioteca. [imperfetto ind. + imperfetto cong.]

Passato

Penso che Laura abbia lavorato in biblioteca. [presente ind. + passato cong.]

Trapassato

Pensavo che Laura avesse lavorato in biblioteca. [imperfetto ind. + trapassato cong.]


Quando si usa il congiuntivo?



1) Nelle frasi subordinate introdotte da


  • verbi che esprimono un sentimento (ho paura che, sono felice che, spero che, mi dispiace che,...);


  • verbi di opinione (penso che, ritengo che, suppongo che, credo che, reputo che, mi sembra che, …)


  • verbi di volontà (voglio che, preferisco che, permetto che, …)

  • verbi di dubbio o incertezza (dubito che, non credo che, non sono sicura che, non penso che, …)


  • verbi impersonali (si pensa che, si dice che, è necessario che, è opportuno che, …)


  • interrogative indirette (mi domando se, ...)



2) Dopo:


  • i connettivi: comunque, nonostante, sebbene, perché (finale), affinché, a condizione che, prima che, senza che, …


  • i pronomi indefiniti: chiunque, ovunque, qualunque, qualsiasi, …


 

3) nelle frasi ipotetiche di 2° e 3° grado


2° grado: Se Mauro arrivasse per tempo potremmo uscire tutti assieme.


3° grado: Se avessi saputo che non ti piacevano, non avrei preparato le lasagne.

 

 

→ APPROFONDIRE il PERIODO IPOTETICO 

 

 

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